Durante la marcia è possibile risparmiare benzina o diesel lasciando il motore a folle? Questo “trucco” sembra far risparmiare carburante ed è utilizzato da molti automobilisti. Durante i tragitti in discesa, la macchina acquisterà velocità senza l’intervento del motore e – di conseguenza – sarà possibile risparmiare un bel po’ di prezioso carburante.
È davvero così?
Prima di rispondere dobbiamo capire quale sia il ruolo del motore in una vettura. In modo molto semplice, qualsiasi motore termico utilizza l’energia presente nel combustibile (sia esso benzina o diesel) per produrre movimento. Il movimento viene trasferito alle ruote che, mediante la trazione, spostano il veicolo. Il motore che “gira” tuttavia non serve solo a spostare la macchina ma permette anche di lasciare attivi molti altri sistemi, tra i quali:
- Alternatore, che hai il compito di produrre elettricità per i servizi di bordo (luci, cruscotto, navigatore) e per ricaricare la batteria.
- Servosterzo, grazie al quale è possibile applicare meno forza per ruotare lo sterzo.
- Aria condizionata, mediante il funzionamento del compressore del climatizzatore.
- Pompa dell’acqua, che serve per refrigerare l’intero motore.
I servizi appena elencati funzionano anche quando l’auto e a folle, altrimenti nelle cambiate di marcia il comportamento dell’autovettura potrebbe essere imprevedibile.
Energia e movimento
Per rispondere alla domanda iniziale è necessario introdurre un semplice concetto: la trasformazione di energia in movimento. L’utilizzo del combustibile serve alla macchina per alimentare il motore e per acquisire velocità. Il movimento viene lentamente attenuato dall’attrito delle gomme sull’asfalto, dall’attrito dell’aria sulla carrozzeria e dal cosiddetto freno motore. Le parti interne al motore producono attrito e di fatto rallentano la velocità. Potrebbe essere una buona idea quella di procedere a folle per eliminare l’effetto del freno motore?
La risposta è no: mettere l’auto a folle non fa risparmiare carburante.
Potrebbe sembrare un paradosso visto che, senza accelerare, l’auto acquista o mantiene la stessa velocità in discesa. In effetti è così ma lo stesso effetto si può ottenere innescando una marcia alta, ad esempio la quinta o la sesta. In questo modo l’energia della macchina viene trasferita dalla rotazione delle ruote al motore. I servizi elencati, tra cui l’alternatore, sarebbero alimentati dal movimento della macchina in discesa e non più dall’utilizzo del carburante.
La prova del nove: il consumo istantaneo
Tutte le moderne macchine possiedono un sistema per visualizzare il consumo istantaneo di carburante, solitamente espresso in termini di litri per cento km. Qualora sul display leggessimo 6L/100KM vuol dire che per ogni cento chilometri percorsi a quell’andatura sarebbero necessari sei litri di carburante. In discesa, rilasciando l’acceleratore, il consumo si azzera. Mettendo l’auto a folle, il motore non può ricevere l’energia da parte del gruppo ruote/cambio e deve rimanere acceso, consumando carburante.
Freno motore e stabilità dell’auto
Esiste un altro buon motivo per non lasciare l’auto in modalità folle in discesa: l’azione del freno motore. Quando l’auto è in folle i freni sono maggiormente sollecitati perché viene meno l’azione frenante del motore. Questo comporta due effetti: i freni sono meno efficaci, specialmente dopo essersi surriscaldati, e si consumano prima.
Procedere con l’auto senza marcia inserita può rappresentare in alcuni casi un pericoloso problema di sicurezza,
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