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Come contestare una multa: giudice di pace o Prefetto?

by | Mar 7, 2021 | Legale | 0 comments

È arrivata una raccomandata o un atto giudiziario che contiene una multa alla quale siamo estranei? Magari perché quanto contestato non corrisponde al vero? Può capitare che venga elevato un verbale e che lo stesso, sia tecnicamente, non valido ad esempio perché la legge, specialmente relativa al codice stradale, non è applicata in modo corretto. Le multe sono spesso molto salate e possono portare alla perdita di preziosi punti della patente.

Domanda e risposta

Multa: chi la può fare?

Il termine multa, o sanzione, indica un procedimento ben preciso che è quello posto da un Pubblico Ufficiale capace di rilevare un comportamento scorretto e sanzionarlo. La multa è il risultato della somma delle infrazioni e viene pagata tramite versamento di denaro. Non è necessario che chi eleva la multa faccia parte di un organo statale, in alcuni casi questo servizio può essere demandato anche a società private. Ad esempio, il controllo sul rispetto dei parcheggi a pagamento è operato – nella maggior parte dei casi – sia dal corpo di Polizia Municpale sia da organizzazioni private, adeguatamente formate e autorizzate.

Se abbiamo le prove e vogliamo contestarla ci sono due strade per poterlo fare: il ricorso al Prefetto oppure al Giudice di pace. Ciascuna di queste due strade presuppone una solida base probatoria che, in altre parole, si traduce nella reale possibilità di dimostrare le proprie ragioni. Per evitare qualsiasi tipo di abuso sono previsti dei disincentivi che possono, di fatto, peggiorare il carico della multa qualora il Prefetto o il Giudice convalidasse l’infrazione.

In base al tipo di opposizione scelta sarà necessario eseguire percorsi diversi e prepararsi a sostenere costi e rischi. Spesso non è nemmeno necessario l’aiuto di un avvocato ma, nei casi più complessi, può essere utile averne uno. In altri casi è perfino utile il supporto di un tecnico o di un perito.

Le strade per contestare una multa sono diverse. È possibile operare un ricorso al Prefetto oppure al giudice di pace.

Cosa è possibile contestare?

In linea generale è possibile contestare qualsiasi procedimento o multa che si instaura a seguito di una violazione del codice della strada. Non è possibile impugnare altri procedimenti, ad esempio di natura civile o penale.

Di seguito sono riportate le principali categorie di multe contestabili.

  • Eccesso di velocità. Si può contestare il mancato preavviso, la mancata omologazione dell’apparecchio oppure l’urgenza. In questo caso è necessario produrre delle valide testimonianze, ad esempio il referto di un ospedale che attesta data e ora compatibili con l’infrazione.
  • Passaggio con semaforo rosso. Si può contestare un mancato preavviso tramite luce “gialla”, in questo caso servirà una perizia tecnica. Può aiutare anche la presenza di un video tramite dashcam.
  • Multa per divieto di sosta. Servirà provare che non vi erano chiare e sufficienti indicazioni sul divieto di sosta, ad esempio mancanza di segnaletica.
  • Multa per sosta in area a pagamento. È utile provare che non vi erano chiare e sufficienti indicazioni che confinavano l’area di parcheggio come zona a pagamento. Oppure bisognerà provare che di aver correttamente pagato la sosta, tramite ticket o tramite applicazione.
  • Zona ZTL. In questo caso è necessario provare che si era autorizzati al passaggio in zona ZTL, ad esempio poiché muniti di pass oppure perché la vettura era abilitata al passaggio. Ad esempio, in molte ZTL i veicoli elettrici o ibridi possono transitare.

Utilizzo della dashcam come prova

La dashcam è un dispositivo che registra ciò che accade durante la guida. Alcuni modelli registrano soltanto la parte anteriore e sono applicati sul parabrezza. Altri modelli sono capaci di registrare sia la parte posteriore, sia l’abitacolo. La dashcam può essere utile per avere una memoria fotografica di un evento e può essere utilizzata come prova per dimostrare, sia di fronte al giudice di pace sia di fronte al Prefetto, le proprie ragioni.

Esistono alcuni limiti tecnici che possono invalidare questo tipo di supporto al ricorso e riguardano la possibilità di stabilire un momento certo e di alcuni parametri come la velocità del veicolo. È vero che molte dashcam registrano, in sovraimpressione al video, sia la posizione, sia la velocità sia l’orario; tuttavia, questi parametri non possono essere validati poiché non sono omologati. L’orario, ad esempio, potrebbe non essere preciso al minuto e, di fatto, inficiare sulla bontà della prova.

Ricorso al Prefetto

Il Prefetto rappresenta una carica che rappresenta il Governo in una provincia. Fa capo diretto al Ministero degli Interni e ha il compito di coordinare le attività di polizia provinciali e garantire la pubblica sicurezza. Il ricorso al Prefetto avviene tramite presentazione, mediante raccomandata con ricevuta di ritorno. Nella raccomandata vanno riportate tutte le informazioni necessarie, con particolare attenzione ai dettagli e – se possibile – ai riferimenti normativi. È necessario inserire i propri dati anagrafici e di residenza, la data del verbale (cioè la data nel quale un agente oppure un sistema automatico ha rilevato l’infrazione), la data di consegna della raccomandata, l’importo e il numero del verbale. Inoltre, è necessario spiegare per quale motivo s’intende fare ricorso.

Il Prefetto di competenza è radicato nel luogo nel quale è stata accertata l’infrazione. Non è necessario presentarsi al dibattimento.

Il ricorso va fatto entro 60 giorni dal ricevimento dell’atto giudiziario (notifica).

Vige la regola del silenzio/cessazione: se il Prefetto non emette l’ordinanza di pagamento entro 210 giorni allora il verbale è annullato. Qualora il ricorso è presentato alla polizia municipale allora la tempistica si riduce a 180 giorni.

Se il verbale viene confermato si paga il doppio della multa. In rari casi il Prefetto può anche procedere per altre contestazioni: il verbale è più costoso.

Entro 30 giorni si può contestare il tutto al giudice di pace.

PRO: Non è necessario essere presenti all’eventuale dibattimento. Può essere presentato comodamente tramite raccomandata.

Contro: Esito incerto: se il Prefetto ritiene che il ricorso sia infondato si dovrà pagare il doppio della multa.

Conviene il ricorso al Prefetto?

Dipende. Il Prefetto valuta essenzialmente la conformità legale del verbale e non entra in merito alla dinamica. Ad esempio, può stabilire se un autovelox non è omologato e annullare la multa ma non entra nel merito dell’eccesso di velocità.

In caso di condanna è obbligo pagare il doppio del verbale. Le cifre possono essere importanti e, per questo motivo, è necessario valutare con molta attenzione la convenienza. Si rischia di dover pagare importi molto elevati qualora il Prefetto riconoscesse la colpa. Inoltre, non è possibile richiedere i danni all’Organo Statale qualora la multa venisse considerata nulla; ad esempio non è possibile né chiedere danni derivata da mancata interruzione (macchina sequestrata, impossibilità di andare a lavoro) né i danni morali se non intentando una classica causa civile.

Ricorso al Giudice di pace

Il ricorso al Giudice di pace può essere opposto entro trenta giorni dalla notifica del verbale oppure entro trenta giorni dalla notifica dell’ordinanza del Prefetto. Si può presentare istanza di ricorso direttamente al Giudice di pace del territorio di competenza.

È una operazione vincolante su due aspetti: i costi e la presenza all'”udienza”.

Per quanto riguarda il costo del ricorso al giudice di pace è bene sapere che varia in base all’importo della multa. La necessità di tassare questo tipo di operazione deriva dal fatto che, negli anni precedenti, i ricorsi al giudice di pace erano molto frequenti poiché il rischio era praticamente nullo. Al massimo si pagava il verbale con trenta giorni di dilazione.

PRO: Diverso tipo di approccio, possibilità di esporre personalmente le proprie ragioni.

Contro: Si applica un contributo per presentare il ricorso, che non è rimborsato in caso di perdita del procedimento

Conviene il ricorso al giudice di pace?

In linea generale, il ricorso al giudice di pace offre alcuni svantaggi. In prima linea, ha un costo che dipende – in larga misura – dall’ammontare del verbale. Inoltre, a differenza del ricorso al Prefetto è di fatto obbligo presenziare alle sedute e alle convocazioni del giudice di pace, questo vuol dire prendere permessi da lavoro o comunque sacrificare delle giornate.

Al pari del ricorso di fronte al Prefetto, non è possibile richiedere i danni nella stessa sede di dibattimento. Eventuali richieste vanno effettuate tramite richieste di risarcimento con procedura Civile d’interesse del Tribunale.

Giudizio ordinario dopo la sentenza del Giudice di Pace

La maggior parte delle volte, dopo la sentenza emessa dal Giudice di Pace, nessuna delle parti procede ulteriormente. Nonostante ciò, sia l’Utente sia l’Organo statale ha facoltà di procedere in giudizio civile, adoperando dunque una classica causa in Tribunale. Questa operazione è disincentivata per ambedue le parti poiché impone costi di gestione non indifferenti.

È necessario nominare un legale per parte, dei consulenti tecnici che dovranno fare delle verifiche e impiantare un proceso. Quando il valore della causa è irrisorio è utile non procedere lungo questa strada e affidarsi, pacificamente, alle decisioni del Giudice di pace.

Dichiarazione di Falso

Qualsiasi strategia adottata deve essere coerente sul piano morale della verità. Le dichiarazioni false potrebbero comportare la genesi di un reato, a carattere penale, che rappresenta il falso, il falso ideologico o la falsa testimonianza. Queste accuse sono molto pesanti e potrebbero macchiare la fedina penale sia di chi ha ricevuto la multa sia di chi ha testimoniato a favore.

Conclusioni

La contestazione di una multa garantisce al cittadino di far valere un sacrosanto diritto: non pagare per qualcosa che non ha commesso, in questo caso una infrazione al codice della strada. Esistono dei casi che fanno parte della “zona grigia”, nella quale non è facile stabilire né la ragione né il torto dell’utente oppure dell’organo che ha sanzionato la potenziale infrazione. In questi casi non è facile stabilire se convenga opporre ricorso al Giudice di pace oppure al prefetto poiché può essere rischioso perdere ulteriore tempo e trovarsi costretti a pagare una multa più salata.

In altri casi, quando la colpa è manifesta, è sempre utile pagare in tempo, specialmente se l’importo della multa è irrisorio.

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