La domanda è questa: è possibile guidare con la patente ritirata a causa di una emergenza, ad esempio per recarsi all’ospedale? La patente ritirata, ed è facile comprenderlo, in linea teorica non permette di guidare alcun mezzo. Esistono delle situazioni per le quali è possibile utilizzare una vettura? Ad esempio, se una persona si sente male è possibile guidare fino all’ospedale con la persona accanto? La risposta sembrerebbe scontata ma, in realtà, la questione non è così semplice da dirimere.
Anche in caso di emergenza sanitaria non è consentito guidare con la patente ritirata. C’è da dire che i motivi sono condivisibili.
Il concetto di emergenza
L’emergenza è una situazione che richiede un’azione immediata. Rispondere a un’emergenza è una questione urgente e prioritaria. La definizione di emergenza può essere difficile da rendere, ma possiamo dire che generalmente è qualcosa che richiede un’azione rapida, soprattutto di fronte a un pericolo imminente.
Un’emergenza può riferirsi a una situazione in cui vi è una minaccia immediata alla propria vita o sicurezza, come un incidente d’auto o la perdita improvvisa di conoscenza. Tuttavia, potrebbe anche riferirsi alla necessità di cure mediche immediate.
Il concetto di emergenza, tuttavia, non è vasto ma è ben definito poiché comprende esclusivamente uno stato dal quale deriva un imminente pericolo di vita. Un mal di testa, ad esempio, non è emergenza.
La valutazione di uno stato di emergenza non è di facile operazione. In genere, a seguito di ricorso, sarà il giudice di pace, il giudice o il prefetto a valutare se l’attività che ha portato al verbale era a carattere d’urgenza.
Legge e consigli
La Legge va sempre rispettata e, ove possibile, è sempre opportuno prevedere o spendere qualche secondo per evitare di commettere infrazioni o mettere in atto comportamenti capaci di provocare del danno a se stessi oppure ad altre persone.
La Legge stessa garantisce e prevede che, in alcune situazioni, alcune norme possono non essere applicate. Una tra queste è la guida con la patente revocata, ma anche in questo caso vale sempre il buon senso.
Percezione dell’urgenza
La definizione dello stato d’urgenza è molto soggettiva. Ad esempio, un malessere generale può manifestarsi in un modo tale da apparire come qualcosa di più grave. In alcuni casi, queste manifestazioni precedono eventi nefasti. L’ictus, ad esempio può essere preceduto da eventi di lieve entità, quali leggera afasia o disturbo della vista. Non è facile definire quando uno di questi eventi sia normale, grave o possa trasformarsi in qualcosa di grave.
In caso di qualsiasi dubbio è sempre necessario contattare, tempestivamente, la relativa figura medica. Pronto soccorso, guardia medica o gli equivalenti professionisti sono le figure designate per valutare le emergenze.
Trasportare sé stessi
Un discorso a parte merita il trasporto di sé stessi che, paradossalmente, potrebbe definire ulteriori danni a seguito di un malore o dell’incapacità di utilizzare un veicolo. Ad esempio, in caso di malessere il primo tratto della guida potrebbe essere compiuto ma il soggetto potrebbe perdere conoscenza e causare un incidente con conseguenze gravi sia per se stesso sia per altre persone. Anche in questo caso è sempre opportuno contattare i soccorsi e, ove possibile, non mettersi alla guida direttamente.
Guidare con la patente sospesa
Il trasporto di una persona all’ospedale, oppure presso un presidio di Guardia Medica, non rappresenta un motivo valido per guidare con la patente sospesa. La ragione è semplice: se il trasportato ha bisogno di cure mediche immediate è sempre possibile chiamare un’ambulanza. Qualora il tempo tecnico affinché il mezzo di soccorso arrivi presso l’abitazione o il luogo nel quale si trova la persona che si sente male, e la stessa sia oggettivamente in pericolo di vita, allora è possibile utilizzare il mezzo per il trasporto verso l’ospedale. Un infarto in corso è – senza dubbio – uno tra questi eventi che giustificano la guida. Il mal di denti, la nausea o il mal di testa non rientrano tra i casi.
Guida con la patente ritirata
Anche in questo caso valgono le considerazioni esposte per la guida con la patente sospesa. Qualora vi sia una necessità assoluta e inderogabile è permesso utilizzare un veicolo per scortare una persona presso un ospedale.
Cosa accade se si viene fermati?
Qualora ci si metta alla guida di un veicolo senza avere il titolo per farlo, ad esempio quando la patente è sospesa o ritirata si incorrono in sanzioni amministrative molto pesanti. La guida con patente sospesa porta alla revoca della patente e alla necessità di adoperarsi per averne una nuova. Attenzione a questo particolare evento: la revoca della patente implica un periodo che può arrivare fino ai tre anni all’interno del quale non è possibile richiedere una nuova patente. Il mezzo può essere sequestrato e rilasciato al proprietario dopo tre mesi massimo.
La guida con patente revocata predispone la confisca del mezzo guidato, che diventa di proprietà dello stato, e una sanzione amministrativa che può arrivare a oltre 8.000 euro.
Ricorso
Il ricorso contro il ritiro della patente e contro la multa può essere fatto al prefetto e, successivamente, tramite giustizia ordinaria. È assolutamente consigliato l’aiuto di un avvocato che potrà, preventivamente, stabilire se esistano i presupposti e se gli stessi possono essere svolti in sede dibattimentale.
Sentenze della Cassazione
Le recenti sentenze della Cassazione concordano nel percepire come urgente soltanto lo stato di estrema e inderogabile necessità. La guida con patente sospesa o ritirata deve avvenire esclusivamente in questi casi. Questi precedenti, di fatto, rendono ancora più difficile operare qualsiasi ricorso in tal senso a meno che, l’esigenza di utilizzare il veicolo, non sia fondata e dimostrabile.
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