In alcuni momenti può capitare di non avere un flusso di entrate tale da soddisfare il pagamento di una o più rate. L’esempio tipico è quello di un prestito con una rata fissa o variabile che, per varie ragioni, non può più essere onorato. La società finanziaria emittente, solitamente rappresentata da una banca, avvia delle procedure ormai standard per scongiurare la perdita del credito.
La società emittente può operare una segnalazione alla centrale di rischio se una o più rate non sono pagate e questo influenza il rating futuro del cliente.
Cosa accade quando il creditore non può pagare? Normalmente è la società stessa a proporre un accordo di “saldo e stralcio“. In questo tipo di conciliazione di carattere privato il cliente versa alla banca solo una minima parte del debito residuo.
Il calcolo del saldo da stralciare può variare ma, normalmente, è pari alla somma residua meno gli interessi. In alcuni casi questa somma è ulteriormente scontata.
La domanda è semplice: quanto si risparmia con il saldo e stralcio? Le cifre possono essere davvero importanti. In alcuni casi, con un debito residuo di diecimila euro potrebbero essere richiesti poco più di tremila euro.
Il saldo e stralcio conviene? La risposta non è semplice e prevede un’analisi molto accurata. Il saldo e stralcio, sicuramente è un metodo che può salvare le finanze di chi è in crisi ma va operato esclusivamente in caso di necessità.
Normalmente le operazioni a saldo e stralcio sono segnalate in centrale rischi e – di fatto – macchiano l’affidabilità creditizia. Questo vuol dire che eventuali altri prestiti, mutui o cessioni potrebbero avere problemi in fase di autorizzazione. In alcuni casi, la mancanza di linee di credito potrebbe portare problemi futuri (ad esempio a causa di imprevisti).
Il mercato creditizio è, normalmente, solido e affidabile poiché in esso esistono delle regole molto rigide. In alcuni contesti dei broker potrebbero presentare delle proposte: un ingente prestito con la promessa di mediare, successivamente, per la cessazione.
Diffidate da questi comportamenti e segnalate queste “iniziative”. Questo tipo di operato, infatti, danneggia il cliente poiché pone in essere delle aspettative (la cessazione del debito) che potrebbero non essere affatto garantite. Inoltre, da un punto di vista legale, potrebbe rappresentare un illecito e, di conseguenza, sanzionato.
In alcuni casi, consulenti finanziari potrebbero proporre un prestito, anche ingente, suggerendo al cliente di non pagare le rate e dichiarare lo stato d’insolvibilità. In questo modo l’Istituto finanziario può suggerire di operare un “saldo e stralcio”. Questo tipo di attività è illegale e rappresenta un reato, penalmente perseguibile. Qualora la Banca o la Finanziaria avesse sufficienti elementi potrebbe chiedere i danni e procedere contro il broker e contro il cliente. I reati sono gravi poiché si tratta di truffa e di falsa dichiarazione.