Con la recente crisi economica sempre più persone si sono trovate costrette a chiedere in prestito soldi alla banca o alla finanziaria, sia per acquistare beni sia per pagare altri debiti. Il meccanismo è ben conosciuto: di fronte alle difficoltà si tende a indebitarsi poiché la piccola rata sembra affrontabile.
In alcuni casi, tuttavia, la presenza di più rate unita a qualche imprevisto può determinare dei seri problemi per quanto riguarda la possibilità di pagare tutte le incombenze. È molto facile che il montante da pagare, cioè la somma di tutte le rate, sia quasi vicina alla metà dello stipendio e delle entrate.
Abbassare la rata
La prima opzioni utile è quella di abbassare le rate dei finanziamenti. Questo, nella maggior parte dei casi, comporta una dilazione nel tempo: ad esempio un prestito con un residuo di rata pari a 12 mesi potrebbe allungarsi in 18 mesi e, allo stesso tempo, aumenta la somma di interessi dovuta. Aumentare la durata, e l’importo totale del finanziamento, potrebbe sembrare sfavorevole ma bisogna considerare anche che garantirebbe una cifra superiore per le esigenze mensili di una famiglia. In alcuni casi, riuscire ad “allentare” le uscite per i prestiti di €100 o €200 può voler dire avere spazio per esigenze primarie, quali quelle della spesa.
Come fare per abbassare la rata del prestito o della finanziaria? Esistono tre modi:
- Operare direttamente la variazione della rata. La maggior parte degli istituti di credito permette di variare, di mese in mese, l’importo della rata lasciando libertà al creditore di scegliere tra un minimo e un massimo.
- Chiedere la rinegoziazione del prestito all’istituto. Qualora il primo punto non sia applicabile, ad esempio perché non è possibile variare mensilmente la rata, potrebbe essere utile far presente all’istituto creditizio la difficoltà e richiedere, normalmente tramite raccomandata o PEC, l’abbassamento della durata con conseguente dilazione in termini di tempo.
- Formulare un nuovo prestito. In alcuni casi la Banca o la Finanziaria non accetta la rinegoziazione ma promuove un nuovo prestito che copre l’intera somma da restituire, o le somme qualora vi fossero più prestiti in corso. Quest’opzione deve essere attentamente vagliata poiché potrebbe portare a un esborso, in termini di interessi, molto elevato.
Saldo e stralcio del debito
In casi estremi, quando non è assolutamente possibile pagare se non mettendo a serio rischio la possibilità di sopravvivenza di sé o della famiglia, è possibile chiedere un saldo e stralcio del debito. Quest’opzione, di fatto mette il soggetto nella condizione di non poter più richiedere prestiti nell’immediato futuro ma rappresenta una via assolutamente legale, qualora vi siano i requisiti, per poter sopravvivere ed estinguere il debito.
Pianificare un sistema di rientro
Indipendentemente dagli importi e dalla disponibilità è sempre bene operare un sistema efficace di rientro dai debiti. Questo sistema non è altro che un programma a lungo termine, normalmente di diversi anni, entro i quali tutti i debiti sono progressivamente ripagati.
Un esempio utilissimo per rientrare dai debiti è quello di seguire il seguente schema
- Concentrarsi sul debito più piccolo. Pagare una piccola rata, di certo, è più facile di pagarne una più grande. Per questo motivo è necessario concentrare i propri sforzi per garantire la periodicità dei pagamenti sulla rata più piccola. Qualora vi fosse una piccola riserva mensile di denaro potrebbe essere una buona idea “anticipare” due o più piccole rate in modo da finire prima.
- Passare al debito successivo. Qui possono accadere due cose: diminuire la rata del debito successivo affinché si possa avere una riserva di denaro ancora più grande oppure aumentare l’importo. Se l’abbattimento del primo prestito genera una portata economica sufficiente potrebbe essere una buona idea riservare metà della rata del debito estinto, quello cioè pagato in precedenza, per aumentare la rata del successivo.
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