A volte capita che la merce affidata al corriere venga smarrita, danneggiata oppure rubata. In questi casi, cosa si fa? La legge in merito parla chiaro e stabilisce con precisione chi possa chiedere un rimborso e, salvo altri accordi, a quanto lo stesso ammomnti.
Il rapporto tra chi spedisce, chi trasporta e chi riceve è regolamentato dall’articolo 1696 del Codice Civile, meglio conosciuto come legge vettoriale. In base a quanto scritto, il corriere è responsabile della merce fino alla consegna al cliente. In questo frangente i beni sono ancora di proprietà di chi ha spedito.
Questa considerazione si traduce in un aspetto tecnico di fondamentale importanza. Può richiedere un rimborso (e anche la modifica di qualsiasi elemento contrattuale) soltanto chi spedisce e non chi riceve. Il cliente, ad esempio colui che aspetta un pacco da qualsiasi servizio di vendita online, è sostanzialmente un soggetto passivo durante tutto il transito della merce.
Risarcimento, a quanto ammonta?
Il calcolo del risarcimento rappresenta un’operazione molto facile da compiere. Per legge, chi spedisce, ha diritto al risarcimento o rimborso vettoriale che si quantifica in un euro per kg di merce. Il valore è ovviamente basso, anche perché basti pensare al costo di un telefono cellulare che pesa poche centinaia di grammi.
Per questo motivo intervengono in ausilio le assicurazioni aggiuntive che possono coprire, dietro pagamento di un corrispettivo, qualsiasi sinistro possa accadere alla spedizione.
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