È opinione comune che, nelle automobili, riscaldare il motore lasciandolo girare al minimo abbia effetti benefici. In particolare, l’accensione del motore per qualche minuto – secondo questa teoria – permette al motore di lubrificarsi e di avere meno stress meccanico durante la marcia.
In realtà, questo tipo di operazione non ha alcun effetto benefico e, certamente, comporta uno spreco di carburante. In alcuni casi, il pre-riscaldamento del motore può portare a lungo andare a una maggiore usura delle parti in movimento, specialmente i pistoni e della testata. Questo perché durante la combustione si genera calore sia per lo scoppio della miscela aria-carburante, sia perché i pistoni sfregano lungo la camera di combustione formata dalle pareti del cilindro.
Il calore prodotto si conserva nella parte “centrale” del motore, specialmente a livello del pistone, del cilindro e tramite il riscaldamento dell’olio motore. Le altre parti rimangono molto più fredde poiché il calore generato non si distribuisce con la stessa velocità.
Intervento del radiatore e del sistema di raffreddamento
Quando il motore è al minimo la pompa dell’acqua lavora parzialmente. Inoltre, nella maggior parte dei motori, esistono dei sensori che limitano il raffreddamento motore nei primi istanti dopo l’accensione. Questo avviene perché il motore funziona meglio alle temperature più alte d’esercizio.
La vettura che rimane per troppo tempo al minimo ha, un attimo prima di partire, una temperatura più alta all’interno del blocco motore rispetto alla parte esterna. Immediatamente dopo la partenza si attiva la pompa dell’acqua che, di fatto, raffredda ancora di più le parti a minor temperatura. Questo meccanismo comporta uno shock termico che, alla lunga, può causare delle irregolarità nella struttura metallica del motore.
Partire a bassa velocità
La migliore strategia per affrontare questo tipo d’inconveniente è rappresentata da una partenza a bassa velocità, tramite la quale è possibile garantire una migliore distribuzione della temperatura del motore. Inoltre, si risparmia del carburante altrimenti sprecato durante la fase d’attesa.
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